In numerosi Paesi, i progressi in campo medico, l’applicazione delle regole igieniche e i controlli della salute hanno permesso di allungare di molto la speranza di vita. Mentre ai tempi di Mose’ la longevità umana variava tra 70 e 80 anni, ai giorni nostri il numero degli ultra novantenni è in costante crescita.
Questo ci fa piacere, ma non ci toglie la consapevolezza della fragilità della nostra vita. Chi può sapere che non morirà domani? Basta veramente poco per essere strappati da questa terra: un incidente, un attacco cardiaco, una brutta malattia….
Allora, se siamo coscienti che la nostra vita è effimera, perché non la mettiamo nelle mani di Dio? Facciamolo subito, perché è mentre siamo in vita che possiamo decidere il nostro avvenire eterno.
A te che sei ancora giovane la Bibbia dice: “Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni nei quali dirai: Io non ci ho più alcun piacere” (Ecclesiaste 12:3).
A te che sei più anziano, e che forse hai sempre evitato gli appelli di Dio, dice solennemente: “Disprezzi tu le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?” (Romani 2:4).
A tutti voi che avete letto questo messaggio, ma che non siete ancora andati a Gesù “PER AVERE LA VITA” (Giovanni 5:40), vogliamo ricordare ancora una volta questo avvertimento della Bibbia: “Preparati….a incontrare il tuo Dio” (Amos 4:12).
Pierluigi Luise – Milano (Tratto da: Il Messaggero Cristiano)