Siamo abituati a vedere videogiochi su qualunque tema, ma non si può non rimanere sorpresi di fronte a “I am Jesus Christ”, un videogioco lanciato sul mercato alcuni mesi fa che mette i giocatori nei panni di Gesù Cristo, per compiere virtualmente miracoli come moltiplicare i pesci, guarire i malati e placare i mari tempestosi. “I am Jesus Christ” è un gioco di simulazione ispirato alle storie narrate nella Bibbia, nel Nuovo Testamento, dal battesimo nel fiume Giordano alla resurrezione dopo la crocifissione. In uno dei trailer si vede Gesù guarire un cieco, produrre pesci dal nulla per sfamare la folla affamata e camminare sulle acque per salvare una nave colpita da una tempesta.
“I am Jesus Christ” ha acceso una controversia online: c’è chi giudica il gioco blasfemo, ma altri sostengono che sia un modo innovativo ed efficace per far conoscere Gesù alle nuove generazioni, altri ancora lo giudicano semplicemente un gioco banale.
La Bibbia ci insegna che l’unico modo per conoscere Gesù è attraverso la Sua Parola. In Romani 10:17 leggiamo: “La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio”. La maggior parte delle persone pensano che Gesù sia un concetto astratto, troppo alto e difficile da raggiungere, in realtà Gesù si manifesta agli occhi di tutti coloro desiderano conoscerlo, bisogna riconoscere il proprio stato di peccatori e in quanto tali abbiamo il disperato bisogno di un salvatore per essere perdonati e diventare figli di Dio. In Romani 3:23 l’apostolo Paolo dice: “poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù”. Gesù, anche se è il Signore non è irraggiungibile, ma alla portata di tutti coloro che vogliono incontrarlo con un cuore sincero ed umile; non abbiamo bisogno di videogiochi che ci facciano conoscere o sembrare Gesù Cristo, noi possiamo assomigliargli ogni giorno di più, in virtù dello Spirito Santo, che Gesù dona a tutti coloro che lo hanno ricevuto come Signore e Salvatore. In Giovanni 14.12 Gesù dice: “In verità in verità vi dico: chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre mio”.
L’ammettere la figura di Gesù nell’universo dei videogiochi si traduce in qualcosa di intimamente scandaloso. Non si tratta di tolleranza nei confronti della credenza, ma della regressione del suo protagonista ad un personaggio immaginario, ammissibile solo nel mondo virtuale. Gesù, invece, è più che mai, vivo in tutti coloro che lo cercano e che si relazionano intimamente a Lui, per essere trasformati a Sua immagine, in una relazione che comincia in questa terra e persisterà per l’eternità dopo morte.
Laura Tiralongo – Lodi Milano